17 agosto 2008

Il gesto atletico

08_08_08 anno del topo:
Iniziano i criticati e sospirati Giochi Olimpici in Cina.
La nazione delle contraddizioni, dello sviluppo incontenibile, del commercio low cost, delle opportunità e del regime, del conflitto politico e ideologico, ospita l'evento dell'esaltazione dello sport e della sua filosofia. Ognuno di noi ha la sua idea ma comununque si parte.
Nei primi 10 giorni, l'Italia è addirittura 6 nel medagliere, grazie alle prodezze di donne "non letterine", che in sport poco remunerati, (non come gli accompagnatori delle prime) sacrificano con dedizione le loro vite e dedicano duri e costanti allenamenti.
E quindi eccoci qui, a guardare la tv sui nostri divani, con la sveglia puntata presto per via del fuso.
Riscopriamo scherma, fioretto, judo, tiro con l'arco, carabina, ogni quattro anni cantiamo per loro un "POPOROPPOPOPOPO" e l'inno nazionale, commuovendoci sui loro primi piani, per poi metterli in un cassetto e richiedergli l'impresa eroica la volta successiva.
Da ieri è iniziata l'atletica, mi domando ancora come si possano correre i 100 metri in meno di 10 sec, trattandosi più o meno del mio tempo di reazione per alzarmi da un sedia.
Ed è proprio mentre rivedevo seduta sul sofà dei miei suoceri al mare, le gesta sportive della mitica Vezzali, che ho tentato il gesto atletico.
Avendo udito uno strano miagolio in giardino, immaginando il mio felino in pericolo, ho tentato di battere il mio personale, alzandomi di scatto come ad uno schioppo di pistola ai posti di blocco.
Ora attenzione rivediamo la moviola, perchè a velocità normale non capireste.
Punto il piede sinistro per terra, con il braccio destro, spingo sul bracciolo per darmi lo slancio. Il piede destro piegato sotto i ciapet punta sui cuscini e...
Stop...stop...stop...ricordatevi solo che è stato molto, molto doloroso.
Che stavo per svenire, che la suocera alle mie spalle ha incominciato a ridere, che il gatto era acciambellato in giardino sognante. Ok.
Start.
Il piede destro si libera dalla posizione, cerca il suolo freddo, si incastra nel pantalone, annaspo, il mio corpo è proteso in avanti, il pavimento bianco piastrellato si avvicina, tento il colpo di reni, vacillo ma continuo a precipitare. Panca, tavolo e piattaia sono a portata di testata.
Rischio di ammazzarmi, il mio corpo accelera...CIAF.
L'istinto ha preservato la specie per anni e anche me.
Tre ore dopo, circondata al pronto soccorso da signorine Classe '22 e da un altro pirla con ginocchio gonfio, che ha tentato di saltare un muretto, un sorridente ortopedico mi rassicura: "infrazione del capitello radiale sinistro". E visto che il gesto atletico mi ha salvato dal peggio, mi propone un mezzo gesso che mi blocca il braccio in una fantozziana posizione.
Il 24 ci sarà la Cerimonia di chiusura, il 28 mi spacchetteranno, fine dei giochi.

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