27 agosto 2008

L'estate sta finendo...


...e un anno se ne va, sto diventando grande, lo sai che non mi va!
Così cantavano i torinesi Righeira, nel 1985.
Sempre attuale, visto che fra poco più di un mese, raggiungerò l'età di Nostro Signore, speriamo che l'anno di passione sia finito.
Intanto io mi godo gli ultimi momenti di relax, orari ancora umani in ufficio, forse l'ultimo week end al mare per gli ultimi ritocchi all'abbronzatura.
I metereologi e non solo, prospettano un autunno caldo.
Buon rientro!

17 agosto 2008

Il gesto atletico

08_08_08 anno del topo:
Iniziano i criticati e sospirati Giochi Olimpici in Cina.
La nazione delle contraddizioni, dello sviluppo incontenibile, del commercio low cost, delle opportunità e del regime, del conflitto politico e ideologico, ospita l'evento dell'esaltazione dello sport e della sua filosofia. Ognuno di noi ha la sua idea ma comununque si parte.
Nei primi 10 giorni, l'Italia è addirittura 6 nel medagliere, grazie alle prodezze di donne "non letterine", che in sport poco remunerati, (non come gli accompagnatori delle prime) sacrificano con dedizione le loro vite e dedicano duri e costanti allenamenti.
E quindi eccoci qui, a guardare la tv sui nostri divani, con la sveglia puntata presto per via del fuso.
Riscopriamo scherma, fioretto, judo, tiro con l'arco, carabina, ogni quattro anni cantiamo per loro un "POPOROPPOPOPOPO" e l'inno nazionale, commuovendoci sui loro primi piani, per poi metterli in un cassetto e richiedergli l'impresa eroica la volta successiva.
Da ieri è iniziata l'atletica, mi domando ancora come si possano correre i 100 metri in meno di 10 sec, trattandosi più o meno del mio tempo di reazione per alzarmi da un sedia.
Ed è proprio mentre rivedevo seduta sul sofà dei miei suoceri al mare, le gesta sportive della mitica Vezzali, che ho tentato il gesto atletico.
Avendo udito uno strano miagolio in giardino, immaginando il mio felino in pericolo, ho tentato di battere il mio personale, alzandomi di scatto come ad uno schioppo di pistola ai posti di blocco.
Ora attenzione rivediamo la moviola, perchè a velocità normale non capireste.
Punto il piede sinistro per terra, con il braccio destro, spingo sul bracciolo per darmi lo slancio. Il piede destro piegato sotto i ciapet punta sui cuscini e...
Stop...stop...stop...ricordatevi solo che è stato molto, molto doloroso.
Che stavo per svenire, che la suocera alle mie spalle ha incominciato a ridere, che il gatto era acciambellato in giardino sognante. Ok.
Start.
Il piede destro si libera dalla posizione, cerca il suolo freddo, si incastra nel pantalone, annaspo, il mio corpo è proteso in avanti, il pavimento bianco piastrellato si avvicina, tento il colpo di reni, vacillo ma continuo a precipitare. Panca, tavolo e piattaia sono a portata di testata.
Rischio di ammazzarmi, il mio corpo accelera...CIAF.
L'istinto ha preservato la specie per anni e anche me.
Tre ore dopo, circondata al pronto soccorso da signorine Classe '22 e da un altro pirla con ginocchio gonfio, che ha tentato di saltare un muretto, un sorridente ortopedico mi rassicura: "infrazione del capitello radiale sinistro". E visto che il gesto atletico mi ha salvato dal peggio, mi propone un mezzo gesso che mi blocca il braccio in una fantozziana posizione.
Il 24 ci sarà la Cerimonia di chiusura, il 28 mi spacchetteranno, fine dei giochi.

Marocco in tour


Il perchè del fatto, io mi ostini a prenotare viaggi in tour organizzati non lo so. Questa volta è successo perchè costava poco. Poi non ci ho dormito la notte e il giorno dopo ci siamo fiondati in agenzia, sperando che i 70€ extra di assicurazione annullamento viaggio ci avessero salvati e invece la frittata era fatta e il tutto ci sarebbe costato una fortuna...ed è così che il 4 agosto siamo partiti per il Marocco.
L'unico colpo di genio è stato quello di prenotare il Riad per le 3 notti a Marrakech...ma andiamo per ordine.
A Malpensa in coda al check in, i due ragazzi di Casablanca di fronte a noi ci fanno notare che i voli per il Marocco fanno check in in luoghi isolati, il caos che ritroveremo nei suq è già qui. Ma ho voglia di partire e rido.
Il volo è in realtà un low cost della compagnia Atlas...tranquillo ma non c'è cibo per tutti e quando tocca a noi il panino a pagamento è finito: Pringles, merci.
Intanto pensavo a quegli stronzi del tour operator, che hanno pagato il mio volo 1€ più tasse aeroportuali e mi hanno chiesto l'adeguamento carburante...
Atterriamo, il termometro segna 45° ma è secco. Il Riad tutto per noi è la nostra salvezza, a due passi dalla piazza Jama'a el-Fnaa, ci concede qualche ora di libertà da Mohammed e dalle tappe forzate.
Fes, dipinta come un girone dantesco è pericolosa quanto una normale città occidentale, solo che qui, un minuto dopo che due turisti vengono scippati, la security invade le stradine in cerca dei farabutti.
Volubilis è il sito romano che non t'aspetti. Peccato la solita figura da cioccolatai fatta con la guida locale. Alla sua domanda, " posso parlare inglese o francese?", un coro di ignorantelli ridanciani, richiedeva a gran voce la lingua madre. Lui scusandosi anticipatamente per l'imperfezione del linguaggio, ha snocciolato un perfetto italiano con lieve inflessione francofona. All'altare volevo essere sacrificata... Le lunghe ore in pullman mi hanno mostrato un paese inaspettatamente verde, con zone in grande sviluppo e con una fiorente agricoltura.
La guida ce l'ha con chi emigra e torna con auto lussuose...
Ad un certo punto l'aria condizionata si rompe e il bus diventa nel giro di pochi secondi un calidarium perfetto, mancano solo i mosaici alle pareti. Improvvisiamo una sosta in un autogrill non covenzionato con il tour operator. Il signore dietro il bancone ci guarda con l'aria di chi ha fatto 13 ci accoglie e disseta. Rien a faire...ripartiamo con le porte aperte.
Da apprezzare le televendite di tappeti, ceramica, mosaici al quadruplo dei prezzi di mercato organizzate dal tour. La più bella in erboristeria...mancava solo la Vannona Marchi.
Casablanca merita per la moschea e per una foto della spiaggia nebbiosa e dell'oceano, qui i bagnini fischiano in continuazione e contro chiunque si bagni i piedini. Rabat la vedi, è la città in cui risiede il re, bella, la Medina sembra un vicolo della Grecia.
Per i gattari come me ogni angolo è buono...anche i ciucchini sono simpaticissimi e ti affiancano carichi di qualsiasi cosa!
Il the alla menta è un rito da non perdere, ristora e disseta, la mia deliziosa metà, che dopo il primo giorno mi insultava perchè non l'avevo portato a Chicago, scopre e segnala il POMMES, sorta di succo di mela frizzante.
Tra le geniali fregature del viaggio comodo comodo, c'è solo il piccolo disturbo delle bevande escluse dei pasti nei ristoranti obbligatori...peccato che un acqua e una coca, ti costa più che un tajine di pollo, un cous cous, bibite, pane, servizio e mancia in un posto a tua scelta.
Le spezie, i tessuti, le ciabattine, la passamaneria, le lampade, gli argenti, le ceramiche, le borse, compagne di shopping, tutto e dico tutto, vi sembrerà indispensabile e il dovere morale di contrattare sul prezzo, ti fa sentire ogni volta come se avessi fatto l'affare della vita, risparmiando un sacco, vi immaginate se tutto ciò fosse possibile da Zara?
Rientro il 10...da allora non mangio più carne, non l'adoravo prima e non vi chiedo di condividere, lo so, cederò in un pomeriggio autunnale addentantando PANE e SALAME, ma per ora non riesco. Per vostra consolazione, avevano avuto lo stesso effetto 15 giorni di fast food negli USA!